Si sta chiudendo il “paracadute” delle Banche centrali

01.02.2022 21:43 - La Financière de l'Echiquier

I mercati erano tesi, mercoledi? scorso, quando il presidente della Fed - Jerome Powell - e? intervenuto alla fine della riunione di politica monetaria per confermare l'inevitabile stretta monetaria ormai imposta da un'inflazione fuori dalla norma e da un andamento estremamente positivo dell’occupazione. Dopo i ribassi che si sono succeduti sui mercati dall'inizio dell'anno si sarebbe anche potuto pensare che annunci di questo tipo fossero gia? scontati e non avrebbero accentuato le perdite sui mercati.

Eppure, al termine della conferenza stampa le azioni sono crollate - prima di recuperare un po' - i tassi sono saliti, il dollaro ha continuato a rafforzarsi contro l'euro e l'oro e? sceso. Le dichiarazioni di Powell hanno destato sorpresa non tanto per le misure annunciate implicitamente quanto per l’approccio in generale, fermo e deciso a contenere l'inflazione - che non viene piu? descritta come temporanea - e insensibile alla volatilita? che affligge gli asset quotati da un mese.

I mercati si stanno gradualmente rendendo conto che la stretta monetaria non sara? necessariamente prevedibile e regolare ma dipendera? molto dai dati economici. J. Powell ha chiaramente enfatizzato questo punto, forse per compensare il suo precedente approccio che lo aveva a lungo portato a minimizzare la gravita? dei dati sull'inflazione. Alla luce dell’impennata dell’inflazione nel 2021, dopo anni di sua assenza, e? lecito temere forti contraccolpi nella politica monetaria. Un’inflazione elevata e? volatile, genera volatilita? nella politica monetaria... che a sua volta crea volatilita? nell'inflazione. Questa nuova incertezza sul futuro corso della politica monetaria puo? legittimamente confondere i mercati e le aziende.

Una seconda nuova incertezza si aggiunge tuttavia alla prima, forse piu? pesante per i mercati: scompare, o almeno si attenua, la funzione protettiva della Fed in caso di caduta dei mercati o di rallentamento delle attivita? economiche. Quando l'inflazione era bassa, persino troppo, un eventuale vuoto d’aria a livello economico non necessariamente costituiva una cattiva notizia per le borse. Le Banche centrali vi potevano rispondere con misure di allentamento, dando origine al principio secondo cui "le cattive notizie (economiche) sono buone notizie (in borsa)" come dimostra perfettamente l'episodio del mese di marzo 2020. Tutto questo e? ormai venuto meno, per un po' sicuramente. In tempi di forte inflazione, le Banche centrali si ritrovano con le mani legate: non possono intervenire per sostenere l'attivita? o i mercati, se non per difendere l'idea, in caso di crisi, che il rallentamento e? deflazionistico, anche se non e? sempre vero come dimostrano le crisi vissute in Paesi con un'inflazione molto alta (Turchia, Argentina, ecc.). Cosi?, vista l’inflazione oggi, la funzione di "paracadute" delle banche centrali, definita “put” (opzione di protezione) nel gergo dei mercati, non esiste piu? - o almeno, puo? essere attivata solo a livelli molto piu? bassi. Nel contesto attuale, le Banche centrali non sono piu?, in un certo senso, le custodi dei mercati.

Di conseguenza, gli investitori che in un primo momento si erano rallegrati dell'atteggiamento benevolo delle Banche centrali nei confronti dell'inflazione capiscono ora quale sia il prezzo da pagare. E il conto da saldare non e? ancora noto visto che la stretta in atto sara? probabilmente lunga. Se si prevedono almeno quattro rialzi dei tassi di 25 pb negli Stati Uniti nel 2022, ne occorrono piu? del doppio per raggiungere il punto di pareggio del 2,5% previsto a lungo termine. Inoltre, dopo la Fed, anche la BCE potrebbe dover prendere quella strada di fronte a un'inflazione quasi altrettanto galoppante, del 5% nell’Eurozona stando agli ultimi dati, ma molto piu? elevata in alcuni paesi (12% in Estonia!).

Fortunatamente, le aziende e gli investitori si stanno adattando. Il cambiamento di passo dell’inflazione e? certamente brutale, ma si stabiliscono nuovi equilibri... fino al prossimo cambiamento. Nonostante i debiti, nonostante i dubbi, questa stretta, che sembra un Everest finanziario da scalare, sara? forse soltanto una tappa nella continua, benche? irregolare, ascesa dei mercati a lungo termine.

Redatto il 28.1.2022 da Olivier de Berranger, CIO, LFDE